Le città fantastiche

Sono fantastiche perché nascono dalla fantasia, sono immagini che si sovrappongono, si intersecano e si incollano una sull’altra per formare un mosaico complesso e misterioso che cattura lo sguardo e rapisce l’anima.

Osservare la città è una forma di meditazione, si può stare per ore immobili ad osservare le stesse strade, le stesse facciate sbrecciate, le stesse finestre nere, i medesimi tetti dall’andamento irregolare e rimanere imprigionati nel groviglio di pensieri che ti corrono incontro. Come in un mantra ripetuto all’infinito le immagini si susseguono e stravolgono la forma della città, alla fine è solo la percezione che ne abbiamo ciò che conta, il suo “essere” città, questo è ciò che rimane impresso sulla tela.

Ci sono tracce di colore, sbavature, graffi lasciati dalla spatola, gocciolature di pennelli consumati, tutti segni che testimoniano la materialità che si sta raggrumando sulla tela, il mio modo di affermare che la città è viva ed è lì per essere osservata, scoperta e compresa.

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